Ci sono cani e ci sono levrieri
Cani in famiglia ne abbiamo avuti tanti. Alani in prevalenza. Morto l’ultimo per malattia abbiamo riflettuto a lungo. Mia figlia ha resistito meno degli altri alla mancanza di affetto canino. Desideravamo offrire la nostra casa a uno degli ultimi. Doveva essere un cane rescue. Un conoscente aveva adottato tramite GACI e ne parlava del levriero con passione che giudicai eccessiva. Pensavo fosse il suo primo cane. Non sono di facili entusiasmi e non potevo capire. Nemmeno andai a prendere il galghetto al suo arrivo lavoravo. Poi pensavo che non volevo distogliere mia figlia dal “suo” primo amico e dall’emozione del loro incontro. Quando sono arrivati mi è tanto piaciuta la gentilezza e il garbo di questo piccolo lord. Non sottomesso ma riservato. Quasi conscio del momento. Mi sono detto forse ho sottovalutato il levriero forse ho sopravvalutato me. Siamo tanto bravi con i nostri amici a quattro zampe quanto riusciamo ad inginocchiarci e vedere il mondo dal loro punto di vista. Questo signorino si era fatto una vita d’inferno. Un viaggio che per bello che fosse era stato lunghissimo. Aveva seguito due sconosciute. Era arrivato in una casa che per me era casa ma per lui poteva essere chissà cosa. Eppure non aveva perso dolcezza di sguardo. Se possibile aveva acquisito profondità. Ci sono cani e ci sono i levrieri qualcuno disse. Lo capii solo allora. Una gentilezza di modi una delicatezza di maniere impressionanti. Sensibilità da lasciare senza fiato che impone calma. Se non sei calmo e tranquillo il levriero ti impone di prendere fiato. Non puoi relazionarti con lui se non scegli la alma.
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